mercoledì 7 gennaio 2015

Morire per la libertà



CHARLIE HEBDO, L’EDITORIALE DI CHARB DEL 2012:

Dopo le polemiche per quelle vignette su Maometto, il 15 ottobre 2012 Charbonnier aveva pubblicato un editoriale firmandosi semplicemente Charb, in cui ribadiva il proprio diritto di fare satira.
Credo un inno alla libertà, un inno alla Francia, che poi, forse, sono la stessa cosa.

Peins un Mahomet glorieux, tu meurs.
Dessine un Mahomet rigolo, tu meurs.
Gribouille un Mahomet ignoble, tu meurs.
Réalise un film de merde sur Mahomet, tu meurs.
Tu résistes à la terreur religieuse, tu meurs.
Tu lèches le cul aux intégristes, tu meurs.
 Pends un obscurantiste pour un abruti, tu meurs.
Essaie de débattre avec un obscurantiste, tu meurs.
Il n’y a rien à négocier avec les fascistes. La liberté de nous marrer sans aucune retenue, la loi nous la donnait déjà, la violence systématique des extrémistes nous la donne aussi.
Merci, bande de cons.

Dipingi un Maometto glorioso, muori.
Disegni un Maometto divertente, muori.
Scarabocchi un Maometto, muori.
 Giri un film di merda su Maometto, muori.
Resisti al terrorismo religioso, muori.
 Lecchi il culo ai fondamentalisti, muori.
Dai del pazzo a un oscurantista, muori.
Non c’è nulla da negoziare con i fascisti. La libertà di ridere senza alcun ritegno ce l’ha già data la legge, la violenza sistematica degli estremisti ce la dà di nuovo.
Grazie, banda di idioti.

Lorenzo

8 commenti:

  1. Non ho parole , concludi molto bene tu " Grazie, banda di idioti."

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  2. Bello questo tuo tributo a Charb e alla sua redazione, falcidiata da un raid di fanatici terroristici. Credo sarebbe stato più giusto che tutti i quotidiani in pieno accordo, avessero pubblicato in prima pagina questo editoriale, che possiamo ora leggere come lascito testamentario un lucidissimo, quanto duro, j'accuse al terrorismo e al fanatismo religioso.
    Un inno alla libertà, come tu scrivi.
    Un bella dedica, questa tua, Lorenzo.



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    1. Sarebbe stato molto bello che tutti i giornali avessero messo questo articolo, scritto dopo il primo attentato subito, se non erro, nel 2012. ma i giornali sono più divisi che il mondo stesso.
      Grazie del commento e del gradito ritorno
      Lorenzo

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  3. Un episodio talmente assurdo e tragico, che solo il silenzio può esprimere tutta l'indignazione e la rabbia che ho dentro.
    Sono certissima tu mi capisci Lorenzo.
    Ti abbraccio forte!

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    1. Ti capisco benissimo, il silenzio dopo il dolore, quel meditare su vite scomparse in modo indegno.
      Ma dopo il dolore viene la parola, dopo il silenzio il pensiero, l'azione intesa come reazione al male assoluto.
      Aveva ragione Hannah Arendt, quando scrivendo sul nazismo, lei ebrea, chiamo l'olocausto la Banalità del male.
      Perchè allearsi al male è facile, è semplice, non devi ragionale devi solo dare tutto te stesso e, soprattutto, fatta da persone normalissime, magari vicini di casa.
      E' a questo " male normale" che allora serve la parola di tutti noi, senza farci prendere da facili giustizialismi, ma senza retrocedere di un solo passo. Quei giornalisti umoristi hanno dato la vita in nome della libertà sapendo che potevano perderla da un giorno all'altro. Il coraggio di pensare è la cosa che i fa più onore.
      Grazie del commento, un abbraccio :)
      Lorenzo

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    2. Ti condivido in tutto e per tutto caro Lorenzo, ma permettimi di essere veramente ammutolita da tanto strazio e disumanità...
      Un abbraccio forte!

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  4. Capisco, anche io oggi, dopo l'epilogo di questi fatti, non mi viene da dire nulla; solo una grande rabbia che per ora non so come canalizzare.
    Ricambio l'abbraccio

    Lorenzo

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